Progetto Giulio Turcato ottobre 2017

LE ROVINE DI VARSAVIA
Giulio Turcato
a cura di Anna Nassisi

Progetto

Il progetto “le Rovine di Varsavia” ha come obiettivo la realizzazione di una esposizione del ciclo di opere di Giulio Turcato “Le Rovine di Varsavia” e intende essere un omaggio di un grande artista a una città martire Varsavia.

Nel settembre del 1939 la Polonia viene occupata dall’esercito di Hitler.. Per la Polonia furono anni di feroce repressione di cittadini inermi. Più di 2 milioni di ebrei polacchi furono sterminati nei campi di Treblinka e Aushwitz. La distruzione del Ghetto di Varsavia nel 1943 è una delle pagine più cupe dell’antisemitismo. L’insurrezione ,la prima rivolta ebraica contro il nazismo, ebbe inizio il 19 aprile del 1943 e prosegue tra atrocità afferate da parte tedesca sino al 24 maggio dello stesso anno. Si conclude con la totale distruzione del ghetto.
Solo un piccolo gruppo di ebrei tra i quali Marek Edelmann sopravvisse nascosto nelle fogne di Varsavia e si collega con i nuclei di resistenza presenti in città.
Il 1 agosto 1944 scoppia l’Insurrezione di Varsavia proclamata dalla resistenza clandestina polacca. La rivolta fu schiacciata e i Tedeschi, su ordine personale di Hitler radono al suolo Varsavia e distruggono la città.

E’ su questo tragico scenario che si affacciano gli occhi atterriti del mondo e di Turcato . Nel 1948 Turcato fa parte della delegazione di intellettuali italiani guidata da Emilio Sereni, tra i quali Quasimodo, Leoncillo, Natalia Ginzburg, Giulio Einaudi, Mario Socrate, Elio Vittorini Ernesto Treccani, Sibilla Aleramo, Sergio Solmi, Giuseppe Levi, Manlio Rossi Doria, Giorgio Caproni, Bianchi Bandinelli, che partecipano al 1 Congresso Internazionale degli Intellettuali per la Pace che si tenne dal 25 al 28 agosto del 1948 a Wroclaw in Polonia. Si riunirono in quella occasione 500 intellettuali di quarantacinque paesi. Tra i nomi più illustri il padre della fisica francese Joliot-Curie, Picasso che dipinge in quella occasione la famosa Colomba della Pace, Paul Eluard, Aragon, J.Amado, LeCorbusier, Lucaks, lo storico inglese A.J. Taylor, studiosi provenienti dal Giappone, dall’India, dall’Africa. Significativo il messaggio inviato ai convegnisti da Albert Einstein. Tutti mobilitati per strappare la società alla minaccia di una nuova spaventosa catastrofe.
Emilio Sereni figura chiave dell’ebraismo e della cultura non solo italiana ,intellettuale raffinato e storico dell’agricoltura guida la delegazione italiana al Congresso di Wroslaw il cui esito finale lungi dall’essere -secondo le premesse -un grande incontro di intellettuali per la pace diviene una legittimazione del ruolo dominante dell’URSS in politica e del realismo socialista nell’ambito della cultura.

A conclusione dei lavori tutti i delegati visitano Varsavia ,Cracovia e Auschwitz.
Particolarmente toccanti sono i bellissimi contributi di Sibilla Aleramo che tornata a Roma scrive in settembre 1948 un saggio e una poesia che di impareggiabile bellezza.
Appena in Italia Giulio Turcato tra il 1948 e 1952 produce un ciclo di 24 opere tra carte e tele alle quali dà il nome di Rovine di Varsavia o Rovine.

L’evento prevede l’esposizione di tale ciclo di opere , Le Rovine di Varsavia, e si terrà a Roma dal 6 marzo 2018 all’ 8 aprile 2018 negli spazi della Galleria Comunale di Arte Moderna di Roma,via Francesco Crispi n.24 .

Seguirà un convegno di riflessione sugli eventi del 1948 anno chiave per gli equilibri del mondo.
Il 14 maggio 1948 nasce lo Stato di Israele e si apre così un capitolo nuovo nella storia del mondo.La proposta di una riflessione sul complesso rapporto tra le vicende di Wroslaw e la nascita dello Stato di Israele potrebbe essere oggetto di una proposta da articolare successivamente.

Le opere, di uno straordinario impatto creativo collocano già Turcato fuori dall’Informale e documentano la relazione tra l’artista e il dramma di una città, di un popolo e della umanità tutta. L’esito visivo diviene elemento strutturale che moltiplica all’infinito la sorpresa della geometria e sviluppa un campo prolifico di simmetrie dense di emozioni che si innervano con la storia del mondo.

Giulio Turcato fissa le immagini sulle carte e sulle tele con un processo creativo intriso di esprit de géometrie, mentre la densa soggettività creativa traduce l’ambito storico specifico di una tragedia –la distruzione di Varsavia e il dramma dei campi- in messaggio universale. Le linee e i segni geometrici si innervano con una creatività che proietta l’artista in una dimensione spazio-temporale che solo l’arte e l’artista sono in grado di cogliere. Le opere,l’opera diviene nel suo esito visivo elemento che moltiplica all’infinito le simmetrie dense che nel colore e dal colore traggono alimento :idea,colore,luce pongono l’artista in una dimensione creativa identitaria che a partire dallo straordinario ciclo delle Rovine di Varsavia percorrerà l’intera sua intensa esistenza.

La mostra delle opere di Turcato sarà completata dalla esposizione di documenti e foto relativi al Congresso degli Intellettuali per la Pace di Wroslaw al quale partecipò l’artista nel 1948.

Il Progetto si articola in:

– Una mostra curata da Anna Nassisi che si terrà a Roma nella Galleria di Arte Moderna di via F. Crispi n.24 dal 6 marzo 2018 all’8 aprile 2018
– un convegno sul 1948 in una data da precisare che si potrebbe tenere nella sede dell’UCEI, Lungotevere Raffaello Sanzio n.9.
.
La mostra comprende .oltre alle opere di Giulio Turcato provenienti da importanti collezioni pubbliche e private ,le straordinarie fotografie di Zofia Chometowska, Leopold Sempolinki e Ewa Faryaszewska che documentano la tragica vicenda di Varsavia città martire
Le foto sono tutte parte del patrimonio fotografico degli Archivi Polacchi: l’Archivio dell’Ossolineum di Wroslaw, l’Archivio del Museo di Varsavia,l’Archivio di Atti Nuovi di Varsavia,l’Archivio di Stato di Wroslaw,il Museo dell’Insurrezione di Varsavia.

Il convegno da definire scientificamente dovrebbe documentare da un lato l’importanza di un primo incontro di cinquecento intellettuali di quarantacinque paesi e tra di essi Giulio Turcato, dall’altro la torsione in parte imprevista di un congresso come quello di Wroslaw dell’agosto 1948 che segna l’inizio della divisione dell’Europa in blocchi e l’avvio della guerra fredda con tutte le conseguenze che questo comportò sia per il mondo che per il popolo ebraico.
La Polonia diviene un paese occupato così come l’intera area dell’Est Europa.
Al temine del congresso le varie delegazioni furono portate a Varsavia distrutta e contribuirono alla ricostruzione della città.
Le opere di Giulio Turcato sono un monumentale omaggio a Varsavia-città martire
Il Museo Polin –il museo ebraico sorto nell’area del Ghetto- si è posto e continua a porsi l’obiettivo di ricucire la storia dell’ebraismo dell’est Europa. In occasione della presentazione della mostra si potrebbe prevedere la presenza del direttore del Museo stesso.

. Anna Nassisi

PROGETTO OTTOBRE 2017-

LE ROVINE DI VARSAVIA
Giulio Turcato
a cura di Anna Nassisi

Progetto

Il progetto “le Rovine di Varsavia” ha come obiettivo la realizzazione di una esposizione del ciclo di opere di Giulio Turcato “Le Rovine di Varsavia” e intende essere un omaggio di un grande artista a una città martire Varsavia.

Nel settembre del 1939 la Polonia viene occupata dall’esercito di Hitler.. Per la Polonia furono anni di feroce repressione di cittadini inermi. Più di 2 milioni di ebrei polacchi furono sterminati nei campi di Treblinka e Aushwitz. La distruzione del Ghetto di Varsavia nel 1943 è una delle pagine più cupe dell’antisemitismo. L’insurrezione ,la prima rivolta ebraica contro il nazismo, ebbe inizio il 19 aprile del 1943 e prosegue tra atrocità afferate da parte tedesca sino al 24 maggio dello stesso anno. Si conclude con la totale distruzione del ghetto.
Solo un piccolo gruppo di ebrei tra i quali Marek Edelmann sopravvisse nascosto nelle fogne di Varsavia e si collega con i nuclei di resistenza presenti in città.
Il 1 agosto 1944 scoppia l’Insurrezione di Varsavia proclamata dalla resistenza clandestina polacca. La rivolta fu schiacciata e i Tedeschi, su ordine personale di Hitler radono al suolo Varsavia e distruggono la città.

E’ su questo tragico scenario che si affacciano gli occhi atterriti del mondo e di Turcato . Nel 1948 Turcato fa parte della delegazione di intellettuali italiani guidata da Emilio Sereni, tra i quali Quasimodo, Leoncillo, Natalia Ginzburg, Giulio Einaudi, Mario Socrate, Elio Vittorini Ernesto Treccani, Sibilla Aleramo, Sergio Solmi, Giuseppe Levi, Manlio Rossi Doria, Giorgio Caproni, Bianchi Bandinelli, che partecipano al 1 Congresso Internazionale degli Intellettuali per la Pace che si tenne dal 25 al 28 agosto del 1948 a Wroclaw in Polonia. Si riunirono in quella occasione 500 intellettuali di quarantacinque paesi. Tra i nomi più illustri il padre della fisica francese Joliot-Curie, Picasso che dipinge in quella occasione la famosa Colomba della Pace, Paul Eluard, Aragon, J.Amado, LeCorbusier, Lucaks, lo storico inglese A.J. Taylor, studiosi provenienti dal Giappone, dall’India, dall’Africa. Significativo il messaggio inviato ai convegnisti da Albert Einstein. Tutti mobilitati per strappare la società alla minaccia di una nuova spaventosa catastrofe.
Emilio Sereni figura chiave dell’ebraismo e della cultura non solo italiana ,intellettuale raffinato e storico dell’agricoltura guida la delegazione italiana al Congresso di Wroslaw il cui esito finale lungi dall’essere -secondo le premesse -un grande incontro di intellettuali per la pace diviene una legittimazione del ruolo dominante dell’URSS in politica e del realismo socialista nell’ambito della cultura.

A conclusione dei lavori tutti i delegati visitano Varsavia ,Cracovia e Auschwitz.
Particolarmente toccanti sono i bellissimi contributi di Sibilla Aleramo che tornata a Roma scrive in settembre 1948 un saggio e una poesia che di impareggiabile bellezza.
Appena in Italia Giulio Turcato tra il 1948 e 1952 produce un ciclo di 24 opere tra carte e tele alle quali dà il nome di Rovine di Varsavia o Rovine.

L’evento prevede l’esposizione di tale ciclo di opere , Le Rovine di Varsavia, e si terrà a Roma dal 6 marzo 2018 all’ 8 aprile 2018 negli spazi della Galleria Comunale di Arte Moderna di Roma,via Francesco Crispi n.24 .

Seguirà un convegno di riflessione sugli eventi del 1948 anno chiave per gli equilibri del mondo.
Il 14 maggio 1948 nasce lo Stato di Israele e si apre così un capitolo nuovo nella storia del mondo.La proposta di una riflessione sul complesso rapporto tra le vicende di Wroslaw e la nascita dello Stato di Israele potrebbe essere oggetto di una proposta da articolare successivamente.

Le opere, di uno straordinario impatto creativo collocano già Turcato fuori dall’Informale e documentano la relazione tra l’artista e il dramma di una città, di un popolo e della umanità tutta. L’esito visivo diviene elemento strutturale che moltiplica all’infinito la sorpresa della geometria e sviluppa un campo prolifico di simmetrie dense di emozioni che si innervano con la storia del mondo.

Giulio Turcato fissa le immagini sulle carte e sulle tele con un processo creativo intriso di esprit de géometrie, mentre la densa soggettività creativa traduce l’ambito storico specifico di una tragedia –la distruzione di Varsavia e il dramma dei campi- in messaggio universale. Le linee e i segni geometrici si innervano con una creatività che proietta l’artista in una dimensione spazio-temporale che solo l’arte e l’artista sono in grado di cogliere. Le opere,l’opera diviene nel suo esito visivo elemento che moltiplica all’infinito le simmetrie dense che nel colore e dal colore traggono alimento :idea,colore,luce pongono l’artista in una dimensione creativa identitaria che a partire dallo straordinario ciclo delle Rovine di Varsavia percorrerà l’intera sua intensa esistenza.

La mostra delle opere di Turcato sarà completata dalla esposizione di documenti e foto relativi al Congresso degli Intellettuali per la Pace di Wroslaw al quale partecipò l’artista nel 1948.

Il Progetto si articola in:

– Una mostra curata da Anna Nassisi che si terrà a Roma nella Galleria di Arte Moderna di via F. Crispi n.24 dal 6 marzo 2018 all’8 aprile 2018
– un convegno sul 1948 in una data da precisare che si potrebbe tenere nella sede dell’UCEI, Lungotevere Raffaello Sanzio n.9.
.
La mostra comprende .oltre alle opere di Giulio Turcato provenienti da importanti collezioni pubbliche e private ,le straordinarie fotografie di Zofia Chometowska, Leopold Sempolinki e Ewa Faryaszewska che documentano la tragica vicenda di Varsavia città martire
Le foto sono tutte parte del patrimonio fotografico degli Archivi Polacchi: l’Archivio dell’Ossolineum di Wroslaw, l’Archivio del Museo di Varsavia,l’Archivio di Atti Nuovi di Varsavia,l’Archivio di Stato di Wroslaw,il Museo dell’Insurrezione di Varsavia.

Il convegno da definire scientificamente dovrebbe documentare da un lato l’importanza di un primo incontro di cinquecento intellettuali di quarantacinque paesi e tra di essi Giulio Turcato, dall’altro la torsione in parte imprevista di un congresso come quello di Wroslaw dell’agosto 1948 che segna l’inizio della divisione dell’Europa in blocchi e l’avvio della guerra fredda con tutte le conseguenze che questo comportò sia per il mondo che per il popolo ebraico.
La Polonia diviene un paese occupato così come l’intera area dell’Est Europa.
Al temine del congresso le varie delegazioni furono portate a Varsavia distrutta e contribuirono alla ricostruzione della città.
Le opere di Giulio Turcato sono un monumentale omaggio a Varsavia-città martire
Il Museo Polin –il museo ebraico sorto nell’area del Ghetto- si è posto e continua a porsi l’obiettivo di ricucire la storia dell’ebraismo dell’est Europa. In occasione della presentazione della mostra si potrebbe prevedere la presenza del direttore del Museo stesso.

. Anna Nassisi

NOTA BIOGRAFICA BREVE

GIULIO TURCATO (Mantova, 1912 – Roma, 1995)

Considerato fra i maggiori “astrattisti” del Novecento europeo, Giulio Turcato è tuttavia difficilmente classificabile ed inquadrabile in scuole o tendenze, per le caratteristiche profondamente originali e le cifre stilistiche assolutamente personali di tutta la sua produzione artistica. La sua formazione avviene a Venezia, dove frequenta il Ginnasio e la Scuola d’Arte, poi il Liceo Artistico e la Scuola Libera del Nudo. Comincia ad esporre nel ’32 in mostre collettive. Dal 1937 si sposta a Milano, dove lavora presso lo studio dell’Architetto Muzio, e in questa città nel ’39 tiene la sua prima mostra personale. Nel 1942-43 espone alla Biennale di Venezia. Nel ‘43 si trasferisce definitivamente a Roma, dove entra subito nel vivo delle polemiche artistiche, e partecipa anche alla Resistenza: la sua attività si lega infatti sempre strettamente all’impegno sociale e politico. Nel 1947 fonda il gruppo “Forma 1” con Accardi, Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Sanfilippo, firmando il manifesto del “Formalismo”, e nello stesso anno aderisce al “Fronte Nuovo delle Arti”, a cui partecipano anche Vedova, Santomaso, Guttuso, Leoncillo, Corpora, Morlotti, Birolli, Franchina, Fazzini, Pizzinato e Viani. Nel 1950 entra nel “Gruppo degli Otto”, promosso da Lionello Venturi, insieme ad Afro, Birolli, Corpora, Moreni, Morlotti, Santomaso, Vedova. Nel suo lavoro si evidenzia ben presto la ricerca attenta e profonda sulla natura e la qualità del colore e della luce, e sulla metamorfosi delle forme, insieme all’interesse per le scienze biologiche e fisiche, costante quanto il suo impegno sociale e politico. Gli anni ’50 lo vedono presente in molte mostre in Italia (a Venezia espone sempre, anche con sale personali, alla Biennale) e all’estero (Parigi, Germania), così come nei decenni successivi – ’60, ’70, ’80 – continuano le sue prestigiose esposizioni internazionali (New York, Kassel, Londra). Nel 1993 è presente nuovamente, per l’ultima volta, alla Biennale di Venezia, ospitato nella sezione intitolata “Opera Italiana”.

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